Arcumeggia, il cui nome deriva probabilmente da “Arx media” (rocca tra due valli), è il più significativo dei Paesi Dipinti del Varesotto, grazie alla presenza di opere di artisti di fama come Giovanni Brancacci, Remo Brindisi, Aldo Carpi, Cristoforo De Amicis e molti altri.
L’insediamento dei Liguri in Valcuvia ha dato origine alla civiltà dell’Uomo della Valcuvia, come testimoniano i ritrovamenti, tra cui un’ascia preistorica scoperta a Arcumeggia. L’origine del paese risale ad una fortificazione romana, l’arx-media (fortezza di mezzo), situata tra le valli Valcuvia e Valtravaglia, da cui deriva il nome Arcumeggia (latino Arcumedia).
Cenni storici
Nel 1751, Arcumeggia era un borgo con 168 abitanti. Tra il 1786 e il 1799, il paese subì cambiamenti amministrativi, entrando per breve tempo nella Provincia di Varese e passando sotto diverse giurisdizioni. Alla proclamazione del Regno d’Italia nel 1805, la popolazione ammontava a 195 abitanti. Nel 1809, a seguito di un decreto napoleonico, il municipio fu abolito e annesso a Vergobbio, poi a Cuvio nel 1812. Il comune di Arcumeggia fu ripristinato con il ritorno degli austriaci. Nel 1853, la popolazione crebbe a 271 abitanti, ma diminuì alla fine del XIX secolo. Nel 1927, il fascismo soppresse il comune, aggregandolo a Casalzuigno. Nel 1956 fu organizzata l’iniziativa “Pittori in vacanza”, durante la quale alcuni dei più importanti artisti italiani contemporanei si recarono nel piccolo borgo rurale per dipingere sulle pareti esterne delle abitazioni. L’evento riscosse un successo straordinario, trasformando l’intero paese in una grande esposizione all’aperto. L’anno seguente venne realizzata la cosiddetta “Casa del Pittore”, per ospitare tutti gli artisti che desideravano arricchire i muri del paesino con le proprie opere.
Ad oggi, le case di Arcumeggia raccontano storie di vita quotidiana, santi popolari e scene religiose familiari. Il paese conserva un’atmosfera rurale pressoché intatta, diventando un piccolo faro dell’arte italiana che unisce tradizione (la tecnica dell’affresco) e modernità (l’epoca di realizzazione).
Cosa vedere
Chiesa di Sant’Ambrogio
La chiesa di Sant’Ambrogio, situata su un’altura all’ingresso di Arcumeggia, ha un’unica navata e abside semicircolare. In stile neoromanico, presenta muri a vista con intersezioni in cemento e un campanile decorato con rientranze e bifore. La facciata a capanna ha un portale architravato ed una trifora con affresco. L’interno è luminoso, con bifore, rosoni e volte a crociera decorate con motivi floreali e geometrici. Nell’arco del presbiterio sono raffigurati due angeli e dietro l’altare troviamo un affresco di Gesù in Gloria.
Casa natale di Giuseppe Vittorio Cerini
La casa natale dello scultore Giuseppe Vittorio Cerini ospita una piccola gipsoteca, dove è possibile ammirare le sue opere e scoprire il suo percorso artistico attraverso modelli e sculture in gesso.
Sentiero degli innamorati
Il Sentiero degli Innamorati offre una passeggiata panoramica tra i boschi di Arcumeggia, immersi nella tranquillità della natura montana. Lungo il percorso è possibile scorgere degli angoli suggestivi, dove fermarsi per godere della bellezza e serenità del paesaggio.
I cortili
I cortili e la “Via degli Allievi” ospitano una raccolta di opere realizzate dagli studenti delle Accademie d’Arte partecipanti ai “Corsi Estivi Internazionali di Affresco”, organizzati dall’Accademia di Brera in collaborazione con le principali accademie d’arte d’Europa.