Porto Valtravaglia è un comune della provincia di Varese con 2.287 abitanti, situato sulle sponde del Lago Maggiore.
Il paese si divide tra il capoluogo, Porto, e l’altopiano della Valle, che comprende gli antichi borghi di Muceno e Musadino. Il nome deriva dai tre porti di pesca originari, di cui solo uno è rimasto dopo la costruzione della strada per Laveno. Fa parte della Comunità Montana Valli del Verbano e comprende diverse frazioni, tra cui Ticinallo, Domo, Ligurno, Torre e San Michele. Mentre il centro abitato di Porto si sviluppa lungo la costa, queste frazioni si trovano immerse nelle colline circostanti, offrendo un paesaggio suggestivo e ricco di storia.
Cenni storici
La presenza umana in Valtravaglia è attestata fin dall’Età del Ferro, con insediamenti tra Porto e Caldè. In epoca romana, la valle fu attraversata dalle legioni già prima di Augusto, e successivamente vi giunsero le milizie imperiali, che portarono con sé il sistema giuridico e amministrativo di Roma. Nel IV secolo iniziarono le incursioni barbariche, che resero necessaria la costruzione di fortificazioni lungo il Lago Maggiore. A questo periodo risalgono i primi nuclei della Rocca di Caldè, la torre nell’omonima frazione e la parte più antica del campanile di Domo.
Nel X secolo, l’imperatore Ottone I concesse il feudo di Travalia all’arcivescovo di Milano Valperto, segnando l’inizio del dominio ambrosiano sulla regione. Nel XIII secolo si affermò la famiglia Sessa, di origine longobarda, che si stabilì a Ticinallo proclamandosene signora. Non riconoscendo autorità feudali sui propri possedimenti, i Sessa ricoprirono più volte il ruolo di castellani della Rocca di Travaglia per conto degli arcivescovi di Milano. Tra i membri più noti vi furono Francesco e Quirico Sessa (1261), un altro Francesco (1294) e Guglielmo Sessa (1406).
Grazie all’alleanza con i Visconti, nel 1277 i Sessa furono ammessi nel patriziato milanese, un privilegio confermato nel 1377 per il ramo di Brezzo di Bedero. Nonostante alcune difficoltà economiche, il ramo di Ticinallo resistette fino al 1781, quando Giovanni Battista Sessa vendette gli ultimi beni di famiglia a nuove famiglie borghesi della zona.
Nel 1438, il duca di Milano Filippo Maria Visconti concesse il feudo di Travalia alla nobile famiglia comasca dei Rusca, investitura poi confermata da Francesco Sforza a metà del secolo. Nel 1523, durante le incursioni svizzere, la Rocca di Caldè venne distrutta dopo l’occupazione di Luino e del Malcantone. Nel tardo Cinquecento, con il Ducato di Milano sotto dominazione spagnola, la Valtravaglia passò al conte Ruggero Marliani, dopo essere stata per un decennio sotto i Borromeo e poi nuovamente ai Rusca-Lonati.
Tra il XVII e il XVIII secolo, Porto si arricchì di eleganti palazzi nobiliari lungo l’attuale via Roma e nei pressi del porto. Nel 1759, Felice Cioja e Carlo Mellerio fondarono una fabbrica di vetro e cristallo, impiegando manodopera locale e straniera, dando vita a famiglie dai cognomi esotici come Griner e Asciamprener. La purezza dei vetri di Porto divenne famosa, avvicinandosi a quella della Boemia. La fabbrica, successivamente gestita dalle famiglie Minetti e Lucchini, continuò a prosperare, distinguendosi all’Esposizione Varesina del 1901.
Nel 1928, con la nascita della Provincia di Varese, la costruzione della strada Laveno-Luino favorì lo sviluppo della Valtravaglia e l’unione dei comuni di Muceno e Musadino con Porto. Oggi l’economia locale si basa su artigianato, commercio e turismo, con molti residenti impiegati nel terziario tra Varese e Milano.
Cosa vedere
Chiesa di Santa Maria Assunta
La chiesa di Santa Maria Assunta, parrocchiale di Porto Valtravaglia, risale ai secoli XI-XII. Ampliata tra il XV e il XVI secolo, divenne indipendente nel 1574 e fu consacrata da San Carlo Borromeo nel 1581. La facciata, completata nel 1664, ha un protiro sorretto da colonne doriche. L’interno, a tre navate con presbiterio absidato, ospita affreschi cinquecenteschi ed altari dedicati a San Carlo e Santa Maria Assunta.
Chiesa di San Rocco
Costruita tra Cinquecento e Seicento, la chiesa di San Rocco di Porto Valtravaglia ha un’aula rettangolare con presbiterio quadrato. La facciata a capanna, accessibile da una scalinata, presenta lesene angolari, un timpano, una vetrata a lunetta e la statua di San Rocco. All’interno, volte a botte e a vela coprono l’aula, mentre un affresco cinquecentesco della Madonna di Loreto adorna la parete destra.
Battistero di San Giovanni Battista
Tra i più antichi e significativi monumenti dell’alto Varesotto, il Battistero di San Giovanni Battista è situato di fronte alla chiesa di S. Maria, separato da una strada ed affiancato da edifici aggiunti nei secoli. Di forma cilindrica leggermente ottagonale, risale a prima dell’Anno Mille ed è stato il principale battistero della storica pieve di Travaglia.
Parrocchiale di Santa Maria Assunta
Probabilmente antecedente al XII secolo, la parrocchiale di Santa Maria Assunta un tempo ospitava tre sepolcri privati e due grandi tombe comunitarie. L’aspetto attuale della chiesa risale al restauro del 1795. All’interno, si trova un organo cinquecentesco proveniente dalla Collegiata di Castiglione Olona.
Chiesa di S. Stefano
Nel complesso della frazione di Domo si trova la chiesa di San Stefano. Risalente probabilmente al XIV-XV secolo, originariamente comprendeva anche una navata trasformata nel XIX secolo in casa coadiutorale. L’attuale spazio quadrangolare conserva affreschi del XVI secolo, tra cui una Crocifissione, i Padri della chiesa e una Discesa al Limbo, attribuibili alla bottega di Guglielmo Jotti.
Chiesa di San Michele al Monte
La Chiesa di San Michele al Monte (X secolo) situata sull’Alpe San Michele, è una testimonianza significativa del Romanico lombardo. Presenta affreschi medievali, tra cui una decorazione absidale con San Giacomo e apostoli, santi vescovi milanesi e arcangeli. Inoltre ospita un dipinto rinascimentale della Madonna del latte, attribuito a Guglielmo da Montegrino.
Museo Etnografico
Il Museo etnografico “Catanai e Barlafus“, inaugurato il 17 maggio 2009 nella Biblioteca Civica di Via Roma, espone strumenti di uso quotidiano. Gli oggetti, testimonianza della vita di un tempo, sono stati raccolti, conservati e catalogati con cura da Adriano Tognoli.
Lungolago
Il lungolago di Porto Valtravaglia è caratterizzato da edifici seicenteschi e splendide spiagge. Tra quelle più belle è possibile citare Punta Molino, all’ingresso del paese; Montesole; il Golfo degli Aranci e la spiaggia del Corti, oltre a numerosi angoli ideali per relax e nuotate.