I primi documenti che testimoniano la presenza di un castrum Massenaci risalgono al 1015 e al 1122. A quell'epoca Masnago era probabilmente un borgo con un centro fortificato, presente proprio sull'altura dove si trova oggi il Castello, costituito dalla torre, elemento originario dell'edificio e probabilmente parte di un sistema difensivo e di controllo del territorio.
Nel corso degli anni il Castello fu interessato da diversi lavori di modifica e ampliamento tale da trasformarlo dapprima in dimora signorile poi in residenza di villeggiatura. Nell'Ottocento la torre è stata coronata da una serie di merli in mattoni, per conferire una parvenza di "castello" all'edificio.
Nel XV secolo era di proprietà dei Castiglioni di Castiglione Olona e qui vi risiedeva Giovanni Castiglioni, il primogenito di Guigo Castiglioni e di Antonia Bassi di Azzate. Nel Settecento, divenne casa di villegiatura per il marchese Giuseppe Castiglioni e la consorte Paola Litta. Alla morte del marchese Paolo Castiglioni Stampa all'inizio del XX sec., la casata si estinse e il castello, dopo essere passato a un ramo femminile, nel 1934 venne venduto a Angelo Mantegazza. Ereditato dalla famiglia Panza negli anni '60, è stato poi acquistato nel 1982 dal Comune di Varese che lo ha adibito a Museo d'Arte Moderna e Contemporanea.
Unico elemento originario del complesso, più volte rimaneggiato, è la torre,d'epoca medievale che ebbe probabilmente una funzione strategica, in quanto posta in relazione visiva diretta con la Torre di Velate e con la torre di Piazza Ferrucci, ora inglobata in altre abitazioni.
Il corpo centrale dell'edificio è invece del Quattrocento ed ebbe funzioni per lo più abitative, come attestano gli affreschi, databili al 1400 e riscoperti solo nel 1938, che ricoprono la "Sala degli Svaghi" e la "Sala dei Vizi e delle Virtù". Nella prima sala, gli affreschi, di tradizione tardo-gotica, raffigurano aspetti della vita cortese quattrocentesca e hanno come tema gli svaghi del tempo. Nella seconda, al piano superiore, sono presenti decorazioni di carattere filosofico. Il pittore ha interpretato il tema “dei vizi e delle virtù”, sia sotto l'aspetto filosofico che quello profano. Attraverso una porticina si giunge alla “Sala della Musica”, caratterizzata da un'intelaiatura di finta architettura, decorata in maniera minuziosa. Sono inoltre presenti affreschi di carattere mitologico con motti e scritte. Dalla stanza “Vizi e virtù” si apre l'accesso a stanze minori e ad una cappellina affrescata con soggetti sacri.
Sala degli Svaghi - Dama in barca con ancelle
Nel Seicento fu aggiunta un'ala che va a costituire il classico cortile “a pozzo”. Attorno al castello, il giardino, oggi parco pubbico, denominato Parco Mantegazza, un piccolo giardino botanico, con ben 103 differenti varietà di alberi e arbusti. Qui è possibile conoscere e ammirare numerose piante rare e alcune tipiche della vegetazione mediterranea, fra le quali spiccano maestosi esemplari di leccio e corbezzolo.
Il Castello di Masnago, aperto al pubblico nel 1990, è sede dal 1995 di alcune delle collezioni storico-artistiche permanenti dei Civici Musei di Varese nella parte medioevale dell'edificio; qui sono collezionate opere dei più importanti pittori lombardi moderni, dall' Hayez al Bertini, dal Cremona al Ranzoni,da Pellizza da Volpedo al primo Balla divisionista, fino alla importantissima raccolta dei disegni del Piccio già della collezione di Piero Chiara.
Si possono ammirare nel museo anche esempi di arte secentesca e settecentesca come la “Resurrezione” del Procaccini, la “Deposizione” e l'“Orazione nell'orto” del Morazzone, la “Maddalena penitente” del Cairo, alcune opere della cerchia del Nuvolone, così come per il Settecento “La vergine fa giungere il viatico ad una devota” del Magatti, o più di recente, l'“Annunciazione” di Federico Bianchi. Inoltre con l'apertura della sezione contemporanea il Museo d'arte moderna e contemporanea di Varese ha potuto aggiungere anche significativi lavori di alcuni tra i maggiori protagonisti della contemporaneità: da Legnaghi a Veronesi, da Fontana a Baj, da Peverelli a Valentini, da Guttuso a Bendini; e ancora Valentini, Bodini, Sangregorio, Cassani, Olivieri, Ghinzani, Varisco, Dadamaino, Morandini, Tadini, Benati, Vaccari. L'ala più recente è stata destinata a spazio espositivo per mostre temporanee.
Meridiana del castello
Foto di Antonio Rana