Valle Olona
La Valle Olona è una valle situata in Lombardia, che si estende da Bregazzana (frazione di Varese) fino a Castellanza e deve il suo nome al fiume Olona, che la attraversa per tutta la sua lunghezza. La sua origine risale alla glaciazione Riss, durante la quale l’erosione del ghiacciaio proveniente dal Lago di Lugano ha modellato il territorio, inizialmente riempiendo le zone alluvionali con ghiaia e sabbia, successivamente, con le frequenti piene, ha depositato strati di sedimenti terrosi creando un terreno fertile. Questo processo ha favorito lo sviluppo di una ricca vegetazione, che oggi caratterizza il paesaggio della valle.
Ad oggi la valle è caratterizzata da un paesaggio variegato, con aree naturali, insediamenti urbani e tracce dell’antica industrializzazione lungo il fiume. Inoltre, è un’importante area per il turismo escursionistico, grazie alla pista ciclopedonale che la percorre.
Cenni storici
La Valle Olona è stata un territorio di grande rilevanza storica ed economica. Poco più a sud si trova Legnano, dove la Lega Lombarda posizionò il Carroccio durante la battaglia del 29 maggio 1176 contro l’imperatore Federico Barbarossa. La vittoria comunale portò alla pace di Costanza (1183), che sancì il riconoscimento dell’autonomia dei comuni lombardi e pose fine ai tentativi imperiali di dominare l’Italia settentrionale.
Nel Medioevo, la Valle Olona fu il centro del Contado del Seprio, con Castelseprio come capoluogo. Annesso, nel 1287 alla Signoria di Milano, il territorio entrò nel Ducato di Milano nel 1395 e vi rimase fino all’epoca napoleonica. Dopo la caduta di Napoleone passò sotto il Regno Lombardo-Veneto sotto il dominio austriaco.
L’Olona ed i suoi affluenti sono da sempre risorse essenziali per l’economia locale, fin dal Medioevo, il fiume, infatti, alimentava numerosi mulini per la macinazione del grano, la lavorazione del legno e semi oleosi. Nel 1610, il consorzio del fiume Olona regolamentò l’uso delle acque, che alimentavano oltre 100 mulini fino a Rho.
Tra il 1826 e il 1828, durante la ricostruzione di Porta Comasina (poi Porta Garibaldi) a Milano, furono aggiunte quattro statue allegoriche dei principali fiumi lombardi: Po, Adda, Ticino e Olona.
Con l’industrializzazione dell’Ottocento, i mulini furono gradualmente sostituiti da cotonifici, concerie, cartiere e fornaci. L’uso intensivo delle acque causò un forte inquinamento, rendendo l’Olona il fiume più contaminato d’Italia. Tuttavia, dagli anni ’70, con la crisi industriale e la costruzione di depuratori, la qualità delle acque è progressivamente migliorata.
Flora e fauna
I versanti della Valle Olona sono prevalentemente ricoperti da boschi, mentre nel fondovalle si alternano boschetti, terreni coltivati, brughiere e prati. Qui si trovano anche aree industriali dismesse, ricoperte da piante rampicanti ed arbusti di vario genere (rovi, noccioli, biancospini, sambuchi, ecc.). La vegetazione include pioppi, querce, castagni, robinie, frassini e numerose altre latifoglie. Tra i fiori spontanei figurano bucaneve, ciclamini, primule e mughetti. È possibile trovare anche delle conifere, seppur poco diffuse, in particolar modo il pino silvestre e l’abete rosso. Nella valle è possibile assistere al fenomeno della graduale estensione delle zone boschive sulle antiche brughiere.
Per quanto riguarda la fauna, quella ittica è stata ridotta dall’inquinamento, ma è tornata a popolarsi dopo gli anni 2000, con specie come vaironi, carassi e cavedani. Tra gli uccelli, sono comuni i germani reali, le gallinelle d’acqua e le folaghe, mentre tra i rapaci si trovano il gufo ed il gheppio. Invece mammiferi come volpi, scoiattoli, tassi e faine abitano i boschi.
Cosa vedere
Parco Valle del Lanza
Il Parco Valle del Lanza è un’area protetta che si estende tra le province di Varese e Como, al confine con la Svizzera. Situato nell’arco collinare pedemontano lombardo, il parco abbraccia la valle del fiume Lanza, che nasce dal Monte San Giorgio e confluisce nell’Olona a Malnate.
Parco Rile Tenore Olona
Fondato nel 2006, il Parco Rile Tenore Olona (RTO) protegge la valle nei comuni di Lozza, Castiglione Olona, Gornate Olona, Castelseprio e Lonate Ceppino, estendendosi anche sul pianalto morenico a ovest dell’Olona (Gazzada Schianno, Morazzone, Caronno Varesino e Carnago). Ha sede a Castiglione Olona, promotore dell’istituzione del parco.
Parco archeologico di Castelseprio
Il Parco archeologico di Castelseprio, ricco di reperti dalla preistoria al Medioevo, comprende i resti dell’insediamento fortificato, del borgo e della chiesa di Santa Maria foris portas. Il Monastero di Torba, parte dello stesso complesso, è gestito dal FAI. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità nel 2011, fu riscoperto da Gian Piero Bognetti negli anni ‘50.
Monastero Benedettino di S. Maria Assunta
Uno dei più importanti luoghi turistici del territorio è il Monastero Benedettino di Santa Maria Assunta, fondato dalla nobile longobarda Manigunda. Possedeva gran parte del territorio cairatese e quattro mulini ed era, inoltre, un centro economico e sociale. Ospitò anche Federico Barbarossa prima della battaglia di Legnano.
Parco del Bosco del Rugareto
Il Parco del Bosco del Rugareto è un’area protetta di circa 1400 ettari che si estende a est della Valle Olona, fino alla pineta di Tradate. Situato tra i comuni di Cislago, Marnate, Gorla Minore (Varese) e Rescaldina (Milano), il parco è attraversato da tre torrenti: il Fontanile di Tradate, il Gradeluso e il Bozzente, quest’ultimo con portata costante.
La ferrovia di Valmorea
A causa della forte industrializzazione della Valle Olona all’inizio del XX secolo venne costruita la ferrovia di Valmorea per facilitare il trasporto di materie prime e prodotti finiti tra le industrie locali e per permettere ai lavoratori di raggiungere facilmente i loro posti di lavoro. La linea, inaugurata nel 1904, inizialmente collegava Castellanza a Cairate, con un secondo tratto aggiunto nel 1916 che la estendeva fino a Valmorea. Nel 1926, il prolungamento fino a Mendrisio la rese un’importante via di comunicazione tra l’Alto Milanese e la Svizzera, tuttavia, nel 1928, a seguito della chiusura della frontiera italo-svizzera, il servizio fu interrotto a Valmorea. Da quel momento iniziò il declino della linea, con il servizio passeggeri sospeso nel 1952 e il traffico merci ridotto. Nel 1977, la soppressione del traffico merci seguì la chiusura della Cartiera Vita Mayer di Cairate. A partire dal 1995 è iniziato il recupero storico-turistico della ferrovia: dal 2007 vi è un tratto percorribile e nel 2010 è stata realizzata anche una pista ciclabile.