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Ispra
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Foto di Fil@va
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Pur dotato di un porticciolo ove fermano i battelli della Navigazione Lago Maggiore e di belle passeggiate lungolago, il centro abitato principale del Comune è situato ai piedi dei due rilievi rocciosi che configurano il promontorio del territorio comunale, il Monte del Prete e l’attiguo Monte dei Nassi, a significare la vocazione agricola delle popolazioni di un tempo. Il lago è raggiungibile dal piazzale retrostante la chiesa parrocchiale con una suggestiva scalinata.
Tramonto in riva al lago...
Foto di Mirko Forza
... versione Gennaio 2017
Foto di Giancarlo Tiranti
Il territorio fu indubbiamente abitato fino da tempi antichissimi: in località Levorascio, sulla sponda del lago sono stati ritrovati manufatti di selce; nella torbiera che si estendeva sotto il colle di Barza, tra Quassa e Angera, fu trovata nel secolo scorso la bella piroga preistorica che oggi è conservata nel Museo dell'isola Bella.
Il ritrovamento di una tomba con un notevole corredo di ceramica e altri frammenti di ceramica domestica in altre zone, in gran numero sul Monte del Prete, confermano la presenza di popolazioni nell'età del ferro, riconducibili alla civiltà di Golasecca. Sono state ritrovate testimonianze di una presenza anche in età romana, come alcuni bei monumenti che si conservano ancora in paese: are, urne di serizzo e lapidi con iscrizioni latine si trovano nel parco e nella villa Sagramoso-Brivio, nella torre medievale dì Barza e nell'ingresso del parco di Quassa.
Il nome di Ispra compare la prima volta in un diploma longobardo del 712 e in una pergamena dell'anno 826, che si trova oggi nell'Archivio di Stato di Milano.
Lungo il piccolo fiume Quassera, nella pianura verso Angera, si combatté nel 1276, anche con la presenza di forti milizie straniere, la cruenta battaglia tra i Torriani e i sostenitori all'Arcivescovo Ottone Visconti per il dominio dello Stato di Milano. Una superstite testimonianza delle vicende civili e militari di quei tempi si trova nei ruderi del Castello di San Cristoforo sulla cima del colle principale che sovrasta il nucleo più antico del centro abitato e che già nel XVI secolo aveva perso le sue funzioni difensive.
Feudo dei Borromeo, durante la dominazione austriaca fu sede di stazione doganale essendo sul confine tra Lombardia e Piemonte.
Anche a Ispra come in altri centri del Lago Maggiore l'estrazione della calce dalla pietra calcarea delle rocce a picco sul lago ha portato alla costruzione di numerose fornaci. Attive fin dalla fine del 1300, assunsero un ruolo significativo per l'economia del paese attorno al 1850 quando venne introdotto l'uso dei forni a ciclo continuo. Le fornaci attive arrivarono ad essere una decina, il materiale prodotto era di ottima qualità e poteva facilmente essere trasportato via acqua fino a Milano. Lungo il cosiddetto Golfo delle fornaci, il tratto a nord del porticciolo, non è rimasta traccia della vecchia attività produttiva, ma, risalendo il promontorio, si incontrano dapprima la fornace Butti (fondata all'inizio del 1800), ora trasformata in residenza, e quindi le fornaci del Pinet e della Punta. Le fornaci più recenti sono state costruite sul versante orientale del Monte del Prete.
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Ispra è ricco di ville settecentesche, poste all'interno di grandi parchi e quindi poco visibili, come villa Ranci Ortigosa de Corti (presso la chiesa di San Martino, un tempo antico convento del XVII sec.), villa Maria Giuseppina (edificio settecentesco trasformato in sontuosa residenza dal conte Castelbarco nel 1841), villa Cadorna a Quassa (uno dei parchi più vasti del Lago Maggiore).
Nel 1959 divenne sede dell'Euratom, il centro ricerche della Comunità Europea per l'utilizzo dell'energia nucleare, oggi Joint Research Centre (JCR).
Dal 2010 è operativo a Ispra l'
Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), ente pubblico di ricerca sottoposto
alla vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
In primo piano il JRC
Nella frazione Barza, sorge una torre medievale che faceva parte di un vecchio fortilizio acquistato nel 1906 dal tenore Pietro Mongini e trasformato in sua residenza, oggi sede della Congregazione dei Padri Guanelliani. Alla torre è stato applicato un orologio con vari quadranti per segnare l'ora nei diversi fusi orari.
Foto di Cinzia Marangon
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Foto di Cinzia Marangon
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La parrocchiale di San Martino è frutto dell'unione di due chiese attigue ma con piante opposte comunicanti tra loro dalle parti laterali degli absidi. La prima, più piccola, con affreschi seicenteschi, ha la facciata rivolta verso il lago Maggiore. La seconda del XVIII secolo, più attuale e ad uso celebrativo quotidiano, con la facciata opposta alla prima e rivolta alla piazza. Il campanile che le sovrasta è datato 1680.
Sulla sommità della collina detta Monte del Prete, a breve distanza dal centro più antico del paese, sono presenti i ruderi del Castello di San Cristoforo, che risultava già diroccato nella seconda metà del Cinquecento. La fortificazione, un castello recinto, era collegata 'a vista' con le altre fortificazioni del medio Verbano, di cui godeva un ampio panorama.
In località Monzeglio, lungo la statale, si trovano i resti di un antico oratorio dedicato a Santa Maria, che conserva affreschi cinquecenteschi.
Nella frazione Barza, la chiesa di S. Quirico e Giulitta martiri, edificata nel 1898 per iniziativa della famiglia del tenore Pietro Mongini, su disegno dell'ing. Moretti di Milano, in ricordo della cappella del XIII sec. ormai completamente in rovina.
Foto di fil@va
In prossimità del confine col comune di Brebbia si percorre la Via delle Cascine, un antico agglomerato agricolo con quattro cascine tipicamente lombarde (Cascina S. Giacomo, Cascina Maria Teresa, Cascina Maria Antonietta, Cascina Camilla), un pozzo, un lavatoio e ed un forno destinato alla cottura del pane.
Foto di Lucini Roberto
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scritta sul muro del forno per il pane - ancora in uso (2017) |
Una visita meritano i mulini sul Torrente Acquanegra, visitabili su richiesta.
Nadina Vannetti nel suo allascopertadelvaresotto.blogspot.com vi guida passo passo lungo l'Anello delle fornaci e la Passeggiata dell'Amore.
Curiosità, tradizioni, leggende e ... un po' di storia
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- Nel parco di Villa Quassa (ex villa Cadorna) sono presenti alcuni individui arborei censiti come 'Alberi Monumentali d'Italia" : il pioppo cipressino (Populus nigra var. italica ), la farnia (Quercus robur), il faggio pendulo (Fagus selvatica var. pendula).
- Lungo la riva del lago, nei pressi del porticciolo, è presente una fontana solforosa
- A margine del concorso di poesia "Scrivi l’amore – Premio Berrino”, nel 2014 sul lungolago Vespucci è stato inaugurato un 'muretto' che ospita delle piastrelle con inciso il testo della poesia vincitrice. Da qui parte il sentiero dell'Amore, primo tratto dell'Anello delle Fornaci.
- Nell'area del Levorascio, ambiente di grande interesse naturalistico, identificato come Z.P.S. (Zona di Protezione Speciale), trovano habitat diverse specie legate agli ambienti umidi.
- da Progetto CIVITA - Le istituzioni storiche del territorio lombardo - Regione Lombardia alcune notizie storiche sul comune di Ispra
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Foto di Milena Clerici
Nell' Antiquario della Diocesi di Milano dell'arciprete oblato Francesco Bombognini - 1828 - si legge:
ISPRA aveva nel 1152 una chiesa dedicata a s. Salvatore, a cui presiedeva il proposto di Brebbia. Gaudenzio Merula parla dell'antichità di questo paese, e lo chiama 'Hisprum quasi ob saxorum difficulatets asperum'. Aveva anticamente il proprio giudice. La famiglia Corti vi era fino dal 1300, e la Soardi da Arona qua venne nel secolo XVII.
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