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I Castelli del Varesotto
Territorio di passaggio obbligato, sia via acqua (Verbano, Ticino, Olona) che via terra (le numerose vallate) da e per i valichi alpini e/o la pianura padana, il Varesotto è diventato anche terra di castelli.
Dapprima sorsero fortilizi a difesa del territorio dalle invasioni transalpine, poi come cintura di protezione attorno a Milano, sede del Ducato.
Gran parte del Varesotto faceva parte del Contado del Seprio, che si estendeva dal lago di Como all'alto Milanese, dalle valli ticinesi al Verbano fino alle porte di Novara. Centro di questo territorio era la media valle dell'Olona, attraversata da due importanti vie di comunicazione: la prima portava dalla pianura padana a Bellinzona, il Gottardo ed il Lucomagno, la seconda, pedemontana, collegava Aquileia in Veneto con Ivrea ed i passi alpini verso le Gallie, passando per Como e Novara.
Il Contado rivaleggiò sempre con Milano per il predominio sulle prealpi e sui laghi varesini. Dopo il 1287 quasi tutti i castelli della Valle Olona vennero affidati a vari rami della famiglia dei Visconti, che iniziò da qui a imporre il suo dominio sul varesotto.
Le fortezze attorno al lago di Varese consentivano il controllo del fiorente mercato che ruotava attorno al circondario di Varese e al suo lago, ricco di pesci, e alla via d'acqua che da Comabbio attraverso la Brabbia e il Bardello lo collegava al lago Maggiore e quindi via Ticino a Pavia.
Di seguito riportiamo solo i castelli ancor oggi 'visibili' e/o identificabili, rimandando alle pagine dei singoli Comuni per le leggende su resti e/o rovine di fortezze locali.
A quanti volessero approfondire l'argomento, consigliamo di dare uno sguardo allo scaffale Castelli nella nostra Biblioteca.
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Albizzate |
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Castello visconteo
L'impianto originario della fortezza, ancora riconoscibile, era quello di un quadrilatero turrito affacciato ad est sulla valle dell'Arno,
in posizione strategica a controllo della vallata e in collegamento con le altre opere difensive della zona.
Ad eccezione di uno stemma visconteo ancora visibile sul portale di accesso al cortile principale ben poco è rimasto dell'antico castello proprietà Visconti fin dal XIII secolo.
Agli inizi del Seicento fu trasformato in residenza di villeggiatura per poi divenire, a metà del XIX° secolo, centro di attività produttive legate all'allevamento del baco da seta e all'attività di una filanda.
http://www.comune.albizzate.va.it/
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Angera |
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Rocca Borromeo
Edificata su uno sperone di roccia, domina la sponda meridionale del Lago Maggiore.
In posizione strategica per il controllo dei traffici, fu proprietà della casata dei Visconti, originaria di Massino, e nel 1449 fu acquistata dai Borromeo, cui ancor oggi appartiene.
Ospita il Museo della Bambola e del Giocattolo, il più grande d'Europa.
http://www.proloco.net/angera/rocca.php
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Besnate |
Lato est, prospiciente la Piazza S. Maria del Castello.
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Castello visconteo
Le prime notizie sicure sui Visconti a Besnate si hanno con Lodrisio, nipote di un fratello dell'arcivescovo di Milano, Ottone, che morendo a Milano nel 1364 lasciò i suoi feudi ai figli: al primogenito Ambrogio toccò Besnate.
Con l'estinzione del ramo besnatese dei Visconti nel 1715 con la morte di Cesare Leandro, il castello passò a privati e negli anni venne frazionato e rimaneggiato sino all'attuale forma: residenza privata e sede di un ristorante (giustamente chiamato «il Castellaccio»).
Restano tuttavia da notare nell'insieme del complesso, in parte soggetto a degrado, lacerti degli edifici originari, resti delle antiche torri castellane e soprattutto, ad est del corpo principale, il bell'oratorio di Santa Maria in castello, antica cappella della fortezza.
http://www.liberaassociazionebesnate.it/
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Besozzo |
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Palazzo Cadario e Palazzo Adamoli
Gli edifici che costituiscono oggi il Castello sono il risultato di modifiche e sovrapposizioni avvenute nei sec. XV e XVI sul nucleo originario e più antico.
Palazzo Cadario, il cui ingresso si presenta dominato da una grande torre rinascimentale, coronata da beccatelli e da una leggera loggia.
Palazzo Adamoli, a fronte dell'ingresso di palazzo Cadario, con un bel portale in serizzo del XVI secolo, ornato da fiori stilizzati.
Nella parte di Palazzo Adamoli oggi di proprietà dei conti Foderati di Val d'Elsa, soggiornarono Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini.
http://www.adamoli.org
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Biandronno |
Resti delle mura
(da Lucchini 1989)
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Nell' Antiquario della Diocesi di Milano dell'arciprete oblato Francesco Bombognini - 1828 - si legge:
BIANDRONO, terra delle più antiche di questi contorni, sede una volta d'un giudice, e forte per un castello posseduto dai nostri arcivescovi, di cui si vedono gli avanzi in un colle detto il Castel vedro, che è quanto dire vecchio. Fu questo paese nel 1160 occupato dalle milizie arcivescovili per tutto l'inverno, e nel 1161 fu poi rovinato da Gozolino fatto conte del Seprio dal Barbarossa. Abitava qui la nobile famiglia Faniana. Nel distretto di Biandrono su di elevato colle si alza Bregano, nominato fino nel 1134, dove è una chiesa detta santa Maria del Monte, e a lei vicino si scorgono gli avanzi d'un altro castello, avente scolpita l'arma Besozzi, e probabilmente rovinato dai Torriani l'anno 1280.
Il castello di Biandronno |
Bodio Lomnago |
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In un documento del 1242 è citato il Castello de loco Bodio: di questo castello rimane solo la torre inglobata nella seicentesca villa Bossi posta sulla cima della collina degradante verso il lago.
Il castello a pianta quadrangolare era cinto da doppie mura e aveva otto piccole torri e nel sec XIII apparteneva ai nobili De Castello.
Nel XV sec. venne ristrutturato dai Bossi in residenza fortificata e ancora rimaneggiato e trasformato in grande villa nel 1600-1700. Ancora, nel 1800 furono aggiunte la merlatura, finestre gotiche e giochi di intonaco per adeguarlo allo stile castellano-romantico tipico di quegli anni. Oggi è utilizzato come location per eventi.
La torre che domina tuttora la collina è raffigurata nello stemma del paese.
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Caidate |
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Castello Belgiojoso
Decentrato rispetto al paese a dominare l'intera valle dell'Arno, venne costruito nel XIV secolo dai Visconti.
Ha una struttura a pianta quadrilatera, cortile centrale ed una massiccia torre quadrata sull'angolo che guarda verso la valle.
Nel 1614 con il matrimonio di Giustina di Cesare Visconti di Caidate con Baldassare Bigli, il castello passò alla famiglia Bigli, Conti di Saronno. Di quest'epoca le prime trasformazioni che lo trasformeranno da edificio fortificato a residenza.
Nei primi dell'800 ne divennero proprietari i Conti Confalonieri - Strattman (per il matrimonio di Anna Bigli con Eugenio Confalonieri) e dal 1977 i Conti Barbiano di Belgiojoso, attuali proprietari.
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Caiello |
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Castello visconteo
Cajello (oggi quartiere di Gallarate) era un piccolo centro di antica origine, appartenente alla pieve di Gallarate del Ducato di Milano. DIpendeva dai Visconti di Jerago.
Il castello parte del sistema difensivo della valle dell'Arno ed era in diretto collegamento visivo con le fortificazioni di Orago e Oggiona a nord e con quelle di Cassano Magnago e Crenna a sud.
La fortificazione di Caiello è stata costruita probabilmente nel XV secolo e successivamente trasformata in residenza privata.
http://www.liberaassociazionebesnate.it/
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Caldé |
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Rocca di Caldè
Anticamente conosciuta come Rocca di Travaglia, è un fortilizio difensivo eretto nella località nel comune di Castelveccana a picco sul lago.
Dagli statuti di Travaglia del 1283, sappiamo che il castello doveva essere piuttosto grande, con mura, torri, un palazzo fortificato, siepi spinose e palizzate, cisterne e magazzini, e collegato, tramite una scalinata, ad un punto d'imbarco ai piedi della rocca. Oggi ne rimangono solo alcuni resti, tra i quali alcune parti del muro di recinzione e un antico fossato di protezione. Nel luogo dove prima si innalzava è stata realizzata una torre faro come monumento ai caduti di tutte le guerre.
Sul poggio della rocca si può visitare la chiesetta di Santa Veronica (1200) una cappella anticamente inserita nel Castello di Travaglia e più volte ampliata.
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Cassano Magnago |
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Castello Visconti Dal Pozzo
Fatto erigere da Ottone Visconti come presidio nel Contado del Seprio, dopo aver sconfitto i Della Torre, nel 1400 venne concesso a Pietro Visconti da cui discenderà il ramo dei Visconti di Cassano Magnago.
Il castello fu rifatto nel 1808 per volere dei Marchesi Dal Pozzo, che già dall'inizio del Seicento erano subentrati nella proprietà.
Ciò che resta del fortilizio originale sono gli edifici che si trovano sulla piazza antistante, dove si trova la Chiesa di Santa Maria, un tempo dei Visconti e probabilmente antica cappella del castrum.
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Castello Cabiaglio |
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Palazzo Ronchelli
Risale al 1597 la trasformazione di una struttura fortificata, già esistente nel 1400, in casa di caccia degli Sforza-Visconti
Nel '600 diviene dimora della famiglia Ronchelli: Giovan Battista Ronchelli (1715-1788) era un pittore rinomato dell'epoca - suoi lavori sono a Palazzo Estense, Villa Recalcati, Villa della Porta Bozzolo.
Nella corte d'accesso troneggia maestoso un glicine che, nato con la costruzione della villa nel 1597, è considerato tra i più vecchi d'Europa..
Oggi è sede di un B&B.
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Castelseprio |
mappa del sito archeologico
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La zona archeologica è stata dichiarata nel 2011 Patrimonio dell'Umanità dall' Unesco quale parte del sito seriale Longobardi in Italia: i luoghi dl potere.
PARCO ARCHEOLOGICO CASTEL SEPRIO Il castrum e il borgo Guida alla visita
Le nobili vestigia di Castelseprio, con la loro storia millenaria, costituiscono un luogo di irripetibile rilievo storico e artistico. Rasa al suolo da numerose e terribili vicende storiche che ci appresteremo a narrarvi, l'antica "Castrum Sibrium" non va visitata come un qualsiasi castello, bensì come un fantastico parco archeologico all'aria aperta.
Castelseprio: remota fortezza a cavallo tra due mondi
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Castiglione Olona |
Cesare Cantù - Grande Illustrazione del Lombardo Veneto - 1858
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Castello dei da Castiglione
Dove oggi sorge la Collegiata, un tempo c'era il castello di Castiglione Olona, probabilmente a controllo di un ponte a guado del fiume.
Le prime testimonianze certe sono del 1070, quando l'arcivescovo scismatico Goffredo da Castiglione, impedito di prender possesso della cattedra ambrosiana, si rifugia nel castello di famiglia a Castiglione, definito "inespugnabile per la natura del sito e per le forti sue mura e torri".
Distrutto prima dai Torriani, poi dai Visconti e da ultimo dagli Sforza, restano poche rovine a testimoniarne l'esistenza, come l'antico portale d'accesso al castello, con ancora visibili le scanalature della saracinesca di chiusura, o una torretta poi inglobata nella Collegiata.
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Castiglione Olona |
Foto di Antonio Filippi
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Castello di Monteruzzo
Immerso in un verde parco, il Castello di Monteruzzo sorge su di una collinetta che domina il borgo.
Nato originariamente come residenza agricola nel XVI sec., deve il suo aspetto odierno agli interventi apportati tra il '700 e l'800 quando furono inserite le due torrette, fu allungata l'ala nord e furono aggiunti i caratteri tipici del maniero medioevale (merli e caditoie) svuotati però di qualsiasi reale funzione.
Nel 2005, dopo un lungo ed attento lavoro di restauro, è diventato sede della Biblioteca Civica di Castiglione Olona, di un Centro Congressi, di spazi espositivi per mostre ed è spesso utilizzato come sede per eventi e manifestazioni. |
Cislago |
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Castello Visconti Castelbarco
Le origini del castello risalgono probabilmente al X secolo.Un atto del 998 lo cita tra le donazioni fatte dal vescovo di Tortona al duca Ottone di Carinzia.
Nel 1510 il castello fu distrutto dalle truppe svizzere del vescovo di Sion Matteo Schiner e solo un secolo più tardi, sui resti dell'antica fortezza, il marchese Cesare Visconti fece costruire una residenza signorile.
Nella sua forma attuale unico richiamo dell'antico castello sono le due torri d'angolo in mattoni a vista. Sia le strutture esterne che gli interni sono il risultato di successive opere di restauro. All'esterno, è degno di nota l'oratorio annesso alla proprietà, dedicato a Santa Maria Assunta e San Martino e decorato all'inizio del Quattrocento, mentre l'attuale parco comunale, adiacente ma separato dalla proprietà del castello, in origine costituiva il parco collegato al maniero, in ideale prosecuzione del giardino che introduce al palazzo.
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Crenna |
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Castello visconteo
Citato per la prima volta nel 1160, proprio sulla sommità della collina di Crenna, oggi quartiere di Gallarate, ma comune autonomo fino al 1923, domina tutta la piana sottostante.
Posto a fianco della chiesa parrocchiale di San Zenone, la fortezza lega il suo nome soprattutto a Lodrisio Visconti, che al principio del Trecento, ottenuto il Contado del Seprio, ne fece il suo rifugio privilegiato e da qui tramò contro Azzone Visconti per impadronirsi del potere.
Subito dopo la morte di Lodrisio, il castello venne riedificato dal figlio Esterolo da cui si formò la dinastia dei Visconti di Crenna che si estinguerà nel 1722.
Di quel «castrum fortissimum», com'era descritto dal cronista Pietro Azario, rimane oggi poco. Nel XVI e XVII sec. il castello subì trasformazioni ed adattamenti a seguito delle divisioni famigliari. Oggi è difficile distinguere le varie fasi costruttive dei vari edifici che si affacciano sul terrazzo di Crenna, pesantemente trasformati durante la fine del secolo scorso ed il primo trentennio del '900.
Attualmente si distinguono tre costruzioni che si susseguono sull'antico sito del castello: il palazzo più antico, la torre ed un rosso edificio a foggia di castello fino ad arrivare ai riadattamenti moderni dovuti ai De Rizzoli.
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Cuasso al Monte |
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Castello di Cuasso al Monte
Il castello ricopriva una posizione chiave nel sistema difensivo del Ceresio essendo in comunicazione con quello di Morcote a nord e con Pogliana e Sant'Elia a sud.
Probabilmente giocò un ruolo importante nel sec. XII durante le lotte tra milanesi e comaschi. E forse fu proprio per queste lotte che venne distrutto.
Le cappelle esistenti di Sant'Ambrogio e San Dionigi furono utilizzate fino al sec. XVI, quando venne costruita la nuova parrocchiale di Sant'Ambrogio a Cuasso al Monte.
Ebbe nuovamente funzione di punto di osservazione e di stalla all'epoca della costruzione della Linea Cadorna.
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Fagnano Olona |
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Castello visconteo
Costruito in prossimità del corso del fiume Olona e
considerato l'antemurale di Castelseprio ne seguì le sorti e le travagliate vicende.
Nel 1551 l'imperatore Carlo V conferì il titolo di conte di Fagnano a Vitaliano Visconti Borromeo, e fu un suo erede, Gaspare Visconti, che dispose il restauro e l'ampliamento della struttura originaria, con l'aggiunta di nuovi edifici e la costruzione di un cortile d'ingresso che precedeva la corte principale del '400.
Fagnano Olona fu controllata dai Visconti fino al 1798, data dell'abolizione napoleonica dell'istituto feudale.
Oggi il castello, restaurato, ospita la sede del Comune di Fagnano Olona.
http://www.proloco-fagnanoolona.org/castello-visconteo-fagnano/
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Frascarolo |
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Castello Medici di Marignano
In posizione strategica, considerato che dal castello si controlla la stretta imboccatura della Valganna, il primo tratto della valle del fiume Olona e l'accesso verso la vallata che conduce al Ceresio.
La proprietà del fortilizio spettava ai monaci dell'abbazia di San Gemolo di Ganna che si mantennero sempre legati ai milanesi. Nel 1543
il castello passò a Giovan Battista Medici marchese di Marignano, fratello di Gian Angelo, futuro Papa Pio IV e ultimo abate commendatario di Ganna.
Da allora, tranne un breve periodo, il castello appartenne sempre ai Medici marchesi di Marignano.
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Gornate Olona |
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Castello Respiro
Immerso nei boschi e circondato da un immenso parco ricco di piante secolari, il castello di Gornate Olona nasce nel XII secolo come avamposto militare
con funzioni di sorveglianza e riscossione del dazio doganale imposto per l'accesso alla valle Olona.
La sua struttura originaria è costituita da tre torri merlate e da larghe mura. Per la sua costruzione, così come per quella della cittadella fortificata di origini romane (castrum) di Castelseprio, vennero utilizzati i sassi provenienti dall'alveo del fiume Olona.
Ampliato e restaurato nel corso dei secoli, è oggi una prestigiosa location per eventi.
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Jerago |
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Castello visconteo
Situato sul ciglione dominante la valle dell'Arno, era in stretta comunicazione visiva con il castello di Orago a est e, a sud-ovest con quello di Besnate.
Era un edificio dalla struttura severa e massiccia con pianta ad U chiusa da un muro senza aperture a ovest e passaggio pedonale d'accesso.
Dal 1300 al 1700 fu possedimento della famiglia Visconti di Orago. Nel 1751 a seguito della morte di Antonio, si estingue il ramo dei Visconti di Orago e il castello viene acquistato dalla famiglia Bossi e Anguissola che lo trasformarono in residenza.
Oggi il castello è una dimora privata immersa nel verde in cui si possono organizzare matrimoni ed eventi.
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Laveno Mombello |
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Forte di Monte Castello
Sul promontorio di San Michele, già in epoca longobarda esisteva una fortificazione a controllo della strada che portava da Varese al Lago Maggiore.
Nell'800 gli Austriaci fecero di Laveno la loro base navale, con ben quattro forti a difesa (di struttura particolare il fortino di Cerro a pianta circolare), che inutilmente Garibaldi tentò di espugnare nel maggio del 1859 con un assedio che durò ben 32 giorni.
Sul finire dell'800 venne riattato dal senatore Francesco Pullé e la torre utilizzata come Ossario delle vittime dello scontro risorgimentale. Oggi il Forte Castello è parco pubblico.
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Orago |
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Castello visconteo
Posto sull'itinerario della valle dell'Arno che portava da Milano verso i valichi alpini, il Castello di Orago faceva parte del sistema fortificato a difesa del percorso.
Appartenente ai Visconti del ramo di Orago, il castello è di pertinenza del milite Antonio Visconti e di suo figlio Gentile all'inizio del Quattrocento quando il " Castrum de Urago " venne distrutto da soldatesche di Busto e di Gallarate.
Presumibilmente riadattato dopo i danni del 1402, rimase ai Visconti fino alla metà del Cinquecento. Quando Bianca Giuditta Visconti sposerà un Lampugnani legnanese il Castello con relative proprietà passerà a tale famiglia.
Con i rifacimenti dei sec. XVII e XVIII viene trasformato in palazzo residenziale. Restano a testimonianza della antica origine fortificata la torre quadrangolare posta sul lato meridionale del palazzo e la chiesa di Sa Giovanni, probabilmente un tempo inclusa nella cerchia del castello.
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Orino |
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Rocca di Orino
La Rocca è un complesso di imponenti e suggestivi resti di un'antica fortificazione, che sorge isolato tra i boschi a quota 525 metri su un rilievo appena a nord-est di Orino, nel Parco del Campo dei Fiori, in posizione dominante sia gran parte della Valcuvia, sia il territorio verso il lago Maggiore e Laveno.
Localmente denominata "castel d'arian", perché qui trovarono rifugio nel 380 gli ariani durante la guerra civile con i cattolici, è costituita da un vasto quadrilatero cinto da un muraglione e difeso da torri.
La pieve della Valcuvia venne concessa a Pietro Cotta nel 1450 da Francesco Sforza e rimase della famiglia sino al 1728, quando venne venduta, ormai in rovina, al Conte Giulio Visconti Borromeo.
Nel 1912 venne acquistata dal notaio di Gemonio Massimo Sangalli che provvide a restaurare il muro di cinta e la torre nord.
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Somma Lombardo |
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Castello Visconti di San Vito
Nel 1251 il castello di Somma è abitato da Pietro Visconti, che nel 1288 dividerà le proprietà e i diritti di sua spettanza con i nipoti Matteo e Uberto. A Uberto pervennero i beni di Somma, che rimasero per successione ereditaria ai suoi discendenti.
Nel 1448 Guido e Francesco, abbandonarono Milano e si ritirarono nel castello di Somma. A loro si deve l'ampliamento e la trasformazione del castello originario.
Riunite le proprietà negli anni '50 dal marchese don Alberto Visconti di San Vito, il castello si presenta oggi come un grande quadrilatero al cui interno sono racchiusi tre corpi sviluppati intorno a tre ampi cortili con porticati e ciascuno con ingresso indipendente.
Dopo la scomparsa nel 1997 dell'ultimo discendente dei Visconti di San Vito, il castello è attualmente gestito dalla Fondazione Visconti di San Vito.
http://www.castelloviscontidisanvito.it/
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Tradate |
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Castello Pusterla Melzi
Posto su un'altura a est di Tradate, sopra la valle dell'Olona, ha oggi l'aspetto di un palazzo signorile secentesco che poco ha conservato della sua storia medievale e rinascimentale.
L'edificazione del castello, che probabilmente sostituì un antico forte medievale, e della contigua chiesa di Santa Maria in Castello, ricavata dalla ristrutturazione di una cappella preesistente, si devono nel 1300 a Guglielmo Pusterla, arcivescovo di Milano, e al nipote Tommaso, vescovo di Brescia.
Dell'antico castello rimane oggi solo una porzione di mura esterne, visibile da via Melzi.
Il castello rimase di proprietà della famiglia Pusterla fino al 1814 quando, in mancanza di eredi maschi, passò in eredità alla famiglia Melzi Malingegni.
L'ultima discendente dei Melzi, Barbara, si fece suora canossiana e alla sua morte tutti i suoi beni passarono all´Ordine delle Canossiane che, tramite l´Istituto Barbara Melzi con sede nel castello stesso, ha continuato a svolgere attività nel campo dell´istruzione e dell´assistenza agli anziani.
Dai Pusterla ai Melzi - Il palazzo di Tradate e la quadreria di Legnano
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Varese |
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Castello di Masnago
Edificato attorno al 1000, presumibilmente occupava tutta la collina, come rivelano talune caratteristiche degli edifici dell'attuale nucleo abitativo.
Il castello, nonostante i numerosi interventi, ha mantenuto una struttura quadrata con l'impianto medievale a nord e est ele aggiunte rinascimentali a fronte del parco.
Edificato dai Marliani, venne ceduto nel 1300 ai Castiglioni. Nel 1600 venne trasformato in villa di villeggiatura estiva con l'inserimento degli splendidi cicli pittorici attribuiti alla scuola del Moretti o del Bembo.
Agli inizi del '900 con l'estinzione del casato dei Castiglioni il castello passò ad un ramo femminile e nel 1934 diventò proprietà di Angelo Mantegazza di Varese. Passò alla famiglia Panza negli anni '60, che lo cedette al Comune di Varese nel 1981.
Oggi il comune lo ha adibito a Museo d'arte moderna e contemporanea.
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Varese |
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Castello di Bizzozero
La storia del castello di Bizzozero è ancora da scoprire: probabilmente esisteva nel 1300, ma non è dato sapere se edificato o meno su una preesistente struttura longobarda, come l'attuale centro storico.
Di certo appartenne ai
Bizzozero dal 1250 (il loro stemma di fatto lo ritrae e si trova affrescato anche all'interno dell'edificio) fino al 1858, quando l'avvocato Giacomo Bizzozero, dopo aver riunito la proprietà, lo cedette ai Zucchinetti, i quali, ad inizio '900, lo vendettero ai Taborelli.
La struttura originale venne modificata
con l'inserimento di molti tratti in stile liberty e negli ultimi decenni il complesso è stato frazionato tra diversi proprietari.
http://www.bizzozero.net |
Varese |
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Castello di Belforte
Eretto sulla collina che domina il quartiere di Belforte, situato nella parte orientale di Varese, lungo l'arteria che porta ai valichi svizzeri, ospitò nel 1164 e nel 1175 l'imperatore Federico Barbarossa in occasione delle sue discese a Milano. Ebbe un ruolo anche nelle lotte tra Como e Milano, con i comaschi che, battuti una prima volta sotto le sue mura, nel 1400 lo espugnarono.
Ignorato dai Visconti, passò ai marchesi Clivio che nel 1445 lo lasciarono in eredità all'Ospedale di Milano.
Agli inizi del XV secolo i marchesi Biumi ne acquistarono i ruderi e vi edificarono un palazzo signorile.
Oggi versa in totale abbandono.
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Varese |
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Castello di Biumo
I due palazzi Biumi, con la Torre (oggi inglobata nella casa di riposo Maria Immacolata) facevano parte probabilmente di un castello che occupava la cima della collina di Biumo Superiore incorporando anche la chiesa di San Giorgio.
Per la sua muratura in ciottoli e pietre con conci squadrati agli spigoli, la Torre dei Biumi è databile al XII sec.
I Biumi erano una famiglia nobile originaria della Boemia chiamati dai Visconti perché li sostenessero nella conquista di Milano.
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Varese |
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Torre di Velate e Monte san Francesco
Tre erano le fortificazioni a difesa del borgo di Velate e di Santa Maria del Monte: il Castro Monte Velate (sul colle del santuario), il Castro de Vellate (a difesa del borgo di Velate) e il Castellaccio.
Del primo rimane la torre quadrangolare detta "della vittoria sugli ariani" trasformata in cappella e inglobata nel recinto del giardino del convento.
Del Castro de Vellate nel X sec. sono oggi visibili i ruderi di due torrioni. Uno di essi fuori dall'abitato, vicino alla chiesa di San Cassiano, controllava la via ovest di accesso a Varese ed è oggi gestito dal FAI.
Sul Monte san Francesco era presente una torre che comunicava a vista con la torre degli Ariani di Santa Maria del Monte.
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Venegono Superiore |
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Castello Castiglioni Busti
Sulla cima della collina che domina il paese, sorgeva in epoca medievale una fortificazione pervenuta nel 1454 ai Castiglioni insieme al feudo di Venegono Superiore, separato da quello di Venegono Inferiore, infeudato ai Pusterla di Tradate.
Rifatto nel secolo scorso
in forme neogotiche, è sede dell'Istituto Comboniano per le Missioni.
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Nel 1336 Azzone occupò il castello e lo fece abbattere.
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